Degradazione
Si definisce: “film degradato” la condizione in cui un film, sottoposto a test in laboratorio per determinare il valore di allungamento a rottura (valutato in accordo al metodo ASTM D882), ha un risultato inferiore del 50% rispetto al suo valore nel momento dell’installazione (stesso materiale non soggetto ad usura) , come definito nella norma EN13206:2017+A1 (Gen 2020).
Avviso di rottura prematura
Per tutte le segnalazioni riguardanti una rottura prematura occorre contattare il venditore di riferimento: diretto o riferimento del distributore o Agente si zona per tutte le dovute considerazioni preliminari, prelievo informazioni e campioni utili.
Tutte le segnalazioni verranno recapitate con tutte le informazioni presso il claim department Plastik per le dovute analisi e formulazione conseguenti risposte tecniche.
Sopralluoghi e raccolta di campioni
Il personale diretto Plastik Advance o il riferimento del Distributore o l’Agente di zona provvederà ad effettuare il sopralluogo nell’area in cui si è verificata la degradazione per raccogliere un campione di dimensione almeno 100×100 cm dall’area interessata. SOLO nei in cui fosse disponibile un’area con telo fornito con lo stesso numero di lotto, ma che presenta segnali di degradazione differente rispetto all’area segnalata, sarà importante raccogliere un secondo campione per un’analisi comparativa. I campioni dovranno essere inviati presso Plastik (claim dept.) con una chiara identificazione.
Al momento della segnalazione verranno richieste le seguenti informazioni:
- Distributore
- Cliente
- Tipo di prodotto
- Larghezza e spessore
- Data della fornitura
- Data di installazione
- Data della rottura
- Prodotti agrochimici usati
- Una copia della bolla di spedizione
Risultati delle analisi
I risultati dei controlli verranno notificati al cliente tramite: il personale diretto o il riferimento del Distributore o l’Agente di zona nel minor tempo possibile.
Esclusioni
Rimangono esplicitamente escluse dalla garanzia danni dovuti a:
- Condizioni meteorologiche estreme (grandine, forti raffiche di vento)
- Formazioni di ruggine sulla struttura
- Rotture meccaniche dovute a immagazzinamento, trasporto conservazione e/o installazione errati.
- Uso di prodotti acidi o solventi organici per lo sbiancamento o la pulizia della copertura del tetto.
- Superamento dei limiti di Zolfo e Cloro sulla superficie del film in conformità alle raccomandazioni CEPLA.
Limiti MASSIMI permessi: - Durata 2 Campagne – Zolfo (ppm) : 1500
- Durata 3 Campagne – Zolfo (ppm) : 2000
- Durata 2 Campagne – Cloro (ppm) : 100
- Durata 3 Campagne – Cloro (ppm) : 150
Non è comunque consentito il superamento del limite massimo di 1000 ppm/anno di Zolfo e 70 ppm anno di Cloro.
Questi limiti sono determinati in conformità ai metodi di analisi uniformati (come descritto nella EN13206:2017+A1 (Gen 2020 )
Nelle strutture di tipo tunnel (Es. Archetto) e multi tunnel le aree del film a contatto con la struttura devono essere pitturate con pitture acrilica o vinilica, specifiche, al fine di proteggere il film dall’eccessivo riscaldamento.
Sono da evitare pitture con solventi organici o loro miscele EN13206:2017+A1 (Gen 2020 ) G1.1.3.
Le segnalazioni non accompagnate dai documenti necessari (per esempio, la bolla di spedizione quale prova della ricezione della merce).
Responsabilità
La responsabilità è limitata, in ogni caso, alla sostituzione del materiale nelle quantità definite.
La responsabilità non prevede nessun altro tipo di risarcimento e/o indennizzo.
Parametri di durata
- I prodotti proposti sono classificati e regolamentati in accordo alla normativa EN13206:2017+A1 (Gen 2020). Vedi TDS corrispondente per il prodotto Fornito.
- Il Metodo per l’identificazione della CLASSE di un Film è resa possibile tramite il test W.O.M. (ISO 4892-2:2013) che permette prove accelerate di resistenza alla fotodegradazione con lampade specifiche. Ad una radiazione specifica costante Il risultato si esprime in Ore di resistenza secondo quanto specificato al punto 6 Tab.2 della suddetta norma. Le classi di riferimento dei teli sono oggi così suddivise rispetto al test W.O.M.:
CLASSE DI RIFERIMENTO | N° Ore di Esposizione (narrowband – 340 nm) 0,35W/(m2-nm) al termine del quale il film mantiene il 50% della sua resistenza |
CLASSE N | 400 |
CLASSE A | 2000 |
CLASSE B | 3500 |
CLASSE C | 5400 |
CLASSE D | 6800 |
CLASSE E | 8500 |
CLASSE F | 10700 |
Tutti i test interni di durata vengono realizzati con lampade da 0,51W/(m2-nm). I risultati sono equiparabili ai dati riportati in questa tabella come da Normativa EN13206:2017+A1 (Gen 2020 ) punto 6 Tab.2).
- Il kLy/Year è una unità di misura internazionale utilizzata per misurare la radiazione solare globale, o insolazione di una determinata area in un anno di tempo. kLy/Year= Kilolangley per anno
- Quando per l’area coinvolta si prevede un esposizione inferiore ai 365 giorni annui per determinare il valore dei kLy previsti su un anno solare occorre far riferimento alla Normativa UNI EN 13206:2017 con riferimento particolare all’ allegato G, nel punto:
- G.1.3.2 Definizione di Stagione
- Tutti i risultati sui parametri di durata sono subordinati, come da Normativa EN13206:2017+A1 (Gen 2020 all’ allegato G, nei punti:
- G.1.3.3 Condizioni anormali di clima
- G.1.3.5 Prodotti e trattamenti per la protezione delle coltivazioni
I parametri di Durata Teorica del materiale in esposizione sono stabiliti come da normativa EN13206:2017+A1 (Gen 2020 e vengono calcolati come sotto riportato:
Attraverso correlazione empirica si può determinare una durata teorica dei teli, rispetto alla propria area prevista dell’installazione, con esposizione di 365 giorni l’anno:
- Verificare il valore di radiazione solare indicata per l’area soggetta a copertura espressa in KLy/anno (Es.: Sicilia 160 kLy/anno)
- Definire gli anni teorici di durata che si vogliono ottenere (Es.: 3 anni)
- Moltiplicare i kLy/anno per gli anni di esposizione previst (Es. Sicilia = 160 kLy/anno *3 anni = 480 kLy)
- Verificare sull’asse delle X il valore corrispondente al risultato trovato e incrociare sulla Linea Z il risultato corrispondente a quale CLASSE di film occorre far riferimento per ottenere il risultato desiderato. (ES. Sicilia = Considerato che un Film di CLASSE E ha una resistenza di 8500 Ore (W.O.M.) si evince che per una garanzia di durata di 3 anni è consigliato un CLASSE F avente un valore minimo di 10.700 Ore W.O.M.)
Allo stesso modo, definite le caratteristiche tecniche di un film in base a regolare TDS fornita (In particolare la CLASSE di riferimento), si potranno facilmente individuare, in base ai tempi di esposizione previsti (esposizione continuativa o stagionale) ed ai conseguenti kLy/anno in funzione della zona climatica di riferimento (CZ), la durata teorica del telo in anni.
La quantità di materiale che verrà fornito per riposizionamento in caso di accertato e riconosciuto prematuro deterioramento, è regolamentato da Normativa UNI EN 13206:2017 all’ allegato G, nel punto:
- G.1.3.4 Durata dei film per copertura serre
Trasporto e immagazzinamento
- Durante il trasporto e l’immagazzinamento, le bobine devono rimanere appoggiate su una superficie liscia e priva di parti ruvide o irregolari affinché queste non si deteriorino. E consigliato munirsi di apposite strutture per un corretto stoccaggio.
- Non appoggiare oggetti pesanti tanto meno appuntiti sopra le bobine (come per esempio fili metallici o bastoni).
- Non trascinare le bobine durante il loro trasporto o la loro installazione e non sfregare i loro bordi.
- Quando si immagazzinano le bobine inutilizzate, farlo in luogo asciutto, in penombra e possibilmente avvolgerle con un film opaco protettivo.
Fase di installazione
- controllare periodicamente la struttura (tetto e giunture metalliche) assicurandosi che non sia presente ruggine né terminazioni metalliche scoperte.
- Controllare che i copripalo siano ben fissati alla testa dei pali (legno/cemento)
- Evitare capannine eccessivamente alte (per evitare sollecitazioni sulla struttura eccessive.
- Verificare che tutti i fili metallici della struttura, soprattutto il filo centrale della capannina, risultino correttamente tensionati.
- Non trascinare le bobine durante l’installazione.
- Il telo deve presentare il giusto livello di tensione per evitare un’elevata frizione sulla struttura nel caso non sia tirata abbastanza e scongiurare una sua degradazione prematura nel caso fosse troppo tirata. Evitare l’installazione durante le ore di massimo calore che potrebbero provocare l’ammorbidimento della plastica, una tensione sul telo eccessiva e conseguentemente violente contrazioni del materiale.
- Evitare il contatto diretto tra il telo e la struttura e, in queste zone, la plastica deve essere ricoperta da strisce adesive riflettenti o pittura ad acqua dai colori chiari per prevenire rottura o strappi dovuti alle alte temperature.
- La precedente raccomandazione è fondamentale nelle coperture con soluzione ad archetti a causa delle grandi superfici di contatto tra la plastica e i tubi. Nei casi in cui non venissero utilizzati accorgimenti in tal senso con struttura ad archetto non potranno essere accordate garanzie sulla Durata del telo fornito.
Fase di utilizzo del telo
- Verificare periodicamente che la struttura sia integra
- Verificare periodicamente che tutti i legacci siano ben legati alla struttura
- Evitare di imbiancare il film plastico durante i periodi più caldi in quanto si andrebbero ad alterare le caratteristiche stesse del telo senza alcuna possibilità di definire le dirette conseguenze.
Fase di stoccaggio con arrotolamento sulla struttura stessa
- Verificare l’integrità della struttura
- Verificare l’integrità del telo
- Fissato il film sull’impianto si rende obbligatoria una copertura con film dedicato protettivo e saldamente fissato tramite legacci. Nei casi in cui il telo non venisse correttamente protetto non potranno essere accordate garanzie sulla durata del telo fornito.
- Raggruppare il telo alternando: un anno su un lato e l’anno successivo sull’altro
Fase di smontaggio
- Verificare l’integrità della struttura
- Verificare l’integrità del telo
- Verificare che tutti i legacci siano slegati
- In caso di utilizzo di mezzi meccanici verificare tramite un primo spostamento manuale del telo che non ci siano ostacoli che potrebbero causare strappi o danneggiamenti.
- In caso di utilizzo di mezzi meccanici moderare la velocità di avvolgimento al fine di ridurre le sollecitazioni al telo
- Evitare eccessiva sollecitazione del telo sul palo di corona
Applicazione di prodotti agrochimici
Il ricorso a prodotti fitosanitari (pesticidi, insetticidi, nematocidi…) possono rilasciare componenti che potrebbero compromettere le efficienze degli stabilizzatori dei raggi UV. È dunque di primaria importanza rispettare le seguenti raccomandazioni:
- Rispettare le quantità raccomandate e la frequenza dei trattamenti al fine di limitare al minimo l’uso di pesticidi, in particolare quelli che possono contenere Cloro e/o Zolfo (verificare quanto definito nella sezione “Segnalazioni”).
- Applicare i prodotti sulle coltivazioni e non sul film plastico. Evitare l’accumulo di pesticidi nelle aree di contatto tra il film e la struttura.
- Arieggiare la serra ogni qual volta sia possibile.
Per i clienti è disponibile un documento con le raccomandazioni tecniche per una corretta gestione di un impianto di copertura. In tale documento sono racchiusi i parametri tecnici di 25 anni di esperienze e collaborazioni in ambito internazionale.
Tale documento è disponibile su specifica richiesta al venditore addetto.
STANDARD
Protezione
Proteggere le piante dall’azione meccanica degli agenti atmosferici, in particolare pioggia e grandine, è la principale funzione dei teli agricoli. L’obiettivo è di preservarne l’integrità.
Resistenza Meccanica
I teli, applicati a strutture di supporto e ancorati tra loro tramite legacci, nel corso dello svolgimento della loro funzione protettiva sono soggetti a sollecitazioni meccaniche variabili e stress costanti in funzione delle condizioni climatiche a cui sono sottoposti. Un’accurata selezione della matrice polimerica consente di garantire un’adeguata e costante resistenza meccanica che riduce sensibilmente il rischio di strappi e rotture.
Resistenza ai raggi Ultravioletti
I teli agricoli sono soggetti a degradazione indotta dalla luce (in particolare i raggi UV). La speciale formulazione protettiva utilizzata consente:
- di assorbire parzialmente la porzione di luce dannosa
- di evitare la propagazione della degradazione
Con l’ausilio di tali sostanze viene garantita la vita utile dei teli. Tale tipologia di additivazione inoltre è funzionale oltre alla protezione del telo anche alla protezione delle coltivazioni: le radiazioni comprese fra i 200 ed 315 nm (ultraviolette) infatti sono altamente dannose per le piante.
Alta trasmissione della luce
I teli vengono prodotti rispettando la necessità di dover assicurare un corretto livello di trasparenza della luce visibile (trasmittanza) per garantire un’efficace fotosintesi clorofilliana.
SPECIALI
Diffusivi
La trasmissione può essere diretta o diffusa: in zone in cui la radiazione del sole è particolarmente intensa, è possibile che si verifichino fenomeni di bruciatura del fogliame più esposto o di reciproca intensa ombreggiatura fra le piante; è per questa ragione che vengono inseriti pigmenti o cariche minerali per modulare in modo preciso e mirato la diffusione della luce. Applicazioni: tipicamente utilizzato per evitare fenomeni di bruciatura.
Fotoselettivi
La ricerca nel campo dei materiali di copertura si è indirizzata verso lo sviluppo di teli con specifiche capacità di filtrare la radiazione solare a differenti lunghezze d’onda. Recentissimi studi del Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia vegetale dell’Università di Napoli “Federico II”, condotti su coltivazioni protette dai teli prodotti, ha permesso di verificare che la fotoselettività, da un punto di vista delle caratteristiche qualitative della produzione, porta ad un profilo nutrizionale più elevato in termini di contenuto di attività antiossidante totale. Applicazioni: tipicamente utilizzato per migliorare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del frutto.
Termici
Con il termine Termicità si intende la capacità dei film plastici di inibire la trasmissione di quella porzione di radiazione elettromagnetica infrarossa riemessa dal suolo. I cosiddetti film termici devono garantire una costanza di temperatura all’interno di tunnel o serre per evitare sbalzi termici nell’alternanza notte-giorno o delle stagioni. E’ noto che la coltivazione effettuata con l’ausilio dei film termici consente una maggiore crescita vegetale sia in termini quantitativi che qualitativi riducendo inoltre il rischio di congelamento. Applicazioni: tipicamente utlizzato per anticipo.